L'ultima giornata fa capolino e in molti si interrogano e si dividono nei giudizi, riguardo il bilancio di stagione.

La Cremonese chiude il campionato al quarto posto e ora è attesa dal “mini torneo” per conquistare la massima serie. In questi mesi, la squadra ha avuto un calo di rendimento e di risultati. Dopo il successo del 9 marzo (2-1) contro il Como, la compagine grigiorossa è piombata in una crisi che l'ha portata a vincere 2 volte, contro Bari e Pisa, 2 pareggi con Catanzaro e Parma e 4 sconfitte contro Sudtirol e Venezia fuori casa e Ternana e Feralpi Salò allo Zini.

 Otto punti in dodici giornate che hanno fatto scendere posizioni e compromesso un finale per molti “già scritto”.

La Cremonese delle dieci partite senza conoscere sconfitta e della difesa “bunker” era solo un ricordo del passato. La piazza (come era prevedibile) ha reagito scaricando rabbia e delusione nei confronti di Stroppa, accusato di essere solo uno “fortunato” e di non “aver cambiato” sistema di gioco, dando troppi punti di riferimento agli avversari.

La squadra è accusata di non avere abbastanza “attributi” e “voglia”.

Sono stati mesi difficili ma alla fine (guardando il bicchiere mezzo pieno) il quarto posto è un piazzamento che permette alla Cremo di poter aspettare un turno e poi giocarsi la semifinale e l’eventuale finale.

Sotto al Torrazzo gli stati d’animo sono differenti. Una parte, considera il quarto posto un fallimento. La squadra ha gettato alle ortiche una stagione che sembrava una lama nel burro e ora (la tenuta atletica precaria di alcuni protagonisti) non da le garanzie necessarie per credere in una Cremonese, regina dei playoff.

 Se l’ala critica non ha cambiato idea nemmeno con il quarto posto, dall’altra parte, una buona fetta di tifosi, pur con rammarico e delusione per un aprile da dimenticare, crede nella possibilità di raggiungere l’obiettivo.

 In queste giornate opache, il sostegno e la presenza del pubblico Cremonese, non è mai mancato. A Parma erano 1500 e hanno incitato la squadra fino all’ultimo secondo.

Normale dividersi nei giudizi. Non si può certo negare che tutti eravamo convinti (fino al 9 marzo) che la squadra grigiorossa era avviata verso un finale di gioie e trionfi.

Ma il calcio è la metafora della vita, quando voli in alto con la mente, il rischio di cadute improvvise è sempre lì, dietro l’angolo.

 Credo che rimuginare su quello che poteva essere e non è stato, sulle sconfitte “incomprensibili” con avversari inferiori che hanno condizionato il piazzamento in classifica, allo stato attuale, non porta a nulla di positivo. Ritengo sia opportuno, concentrarci tutti sull’ “oggi” e guardare con fiducia a questa “opportunità” che ha la Cremonese, per regalare un “finale magico” alla sua gente.

 Le parole del tecnico e dei giocatori ci raccontano di un collettivo unito, con qualche segnale di stanchezza, motivato dal desiderio di tagliare il traguardo.

 Lo sappiamo tutti, sarà dura e ci sarà da lottare contro altre pretendenti agguerrite. Ma siamo ancora “dentro al film”, i “titoli di coda” non sono ancora passati davanti allo schermo.

ScriviamoloNoiilFinale

Dai Cremo

Sezione: Editoriale / Data: Mer 08 maggio 2024 alle 11:00
Autore: Federico Bresciani
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